Droni e rivoluzione tecnologica tra mobilità, sicurezza e ambiente

Droni e rivoluzione tecnologica: con una rapida ascesa in molti settori, dall’agricoltura alla sicurezza pubblica, dalla logistica ai soccorsi, gli UAV stanno ridefinendo il concetto stesso di mobilità, sicurezza e sostenibilità. 

L’accurato reportage del TG5 “L’era dei droni” ha offerto un affascinante spunto per riflettere sulle potenzialità degli UAV e sul loro impatto in continua evoluzione.

 

Droni e rivoluzione tecnologica: l’espansione del mercato 

 

In Europa, il fenomeno dei droni è ormai consolidato, con circa 1.800.000 operatori registrati sulle piattaforme di identificazione aerea. In Italia, il portale D-Flight, cuore pulsante della gestione del traffico aereo a bassa quota, conta ben 150.000 iscritti. 

La crescente diffusione di questi dispositivi ha portato alla creazione di un intero ecosistema normativo e infrastrutturale, tra cui il sistema di “e-space”, o spazi aerei digitalizzati, ideato dall’Unione Europea. Regolati dalla normativa europea del 2021, questi spazi sono la chiave per garantire la sicurezza del traffico di droni, permettendo sia voli commerciali che operazioni in ambito civile, come la consegna di pacchi e il monitoraggio ambientale.

 

Schermata del portale D-Flight.

 

Il mercato dei droni, secondo le stime di Research Markets, vedrà un aumento esponenziale, con un valore previsto di 56 miliardi di dollari entro il 2030. Un dato che riflette l’enorme domanda di nuove competenze, con un incremento del 51% nella necessità di piloti specializzati nei prossimi cinque anni. 

L’Italia si distingue come uno dei primi paesi ad aver certificato le strutture necessarie per l’attuazione degli spazi aerei digitalizzati, in particolare con l’introduzione del CISP, il Common Information Service Provider. Tale servizio consente la raccolta e la gestione delle informazioni per garantire voli sicuri su tutto il territorio nazionale.

 

Droni e rivoluzione tecnologica: innovazione civile

 

Il settore cinematografico è stato tra i primi ad abbracciare la potenza dei droni, utilizzandoli per riprese aeree che in passato richiedevano l’uso di elicotteri, molto più costosi e complessi. Tuttavia, i droni non si sono limitati al grande schermo. La loro capacità di offrire una visione dall’alto ha trovato applicazione anche in ambito culturale, dove vengono quotidianamente utilizzati per il monitoraggio e la salvaguardia del patrimonio storico e monumentale. 

 

Droni e rivoluzione tecnologica: Microsoft ha ricreato la Basilica di San Pietro tramite droni e IA.

Microsoft ha ricreato la Basilica di San Pietro tramite droni e IA. Leggi il nostro approfondimento.

 

Nel campo della sicurezza e dei soccorsi, gli UAV stanno mostrando un potenziale incredibile. Durante le emergenze, questi strumenti si rivelano fondamentali per raccogliere informazioni in tempo reale e localizzare persone in difficoltà. In Italia l’associazione Rescue Drones Network ha impiegato i droni per effettuare mappe aerofotogrammetriche durante le alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna.

Il ruolo della tecnologia bellica nella crescita dei droni

 

I droni sono diventati strumenti comuni nella vita di tutti i giorni, ma la loro storia è intrecciata con la ricerca e lo sviluppo in campo militare. L’esigenza di penetrare le difese aeree nemiche ha stimolato la creazione di droni sempre più piccoli, agili e difficili da individuare dai radar. Questo progresso tecnologico, che ha portato all’utilizzo di droni per la sorveglianza e attacchi mirati, ha avuto un impatto significativo anche sull’industria civile.

Il concetto di drone così come noi lo pensiamo potrebbe addirittura risalire al 1849. In quell’anno infatti la città di Venezia era assediata dall’esercito austriaco e fu durante questo assedio che uno degli ufficiali di artiglieria del generale austriaco Von Radetzky, tale tenente Franz Von Uchatius ebbe l’improbabile idea di lanciare un attacco attraverso alcuni palloni aerostatici, senza equipaggio, caricati con circa quindici chilogrammi di esplosivi.

 

Venezia, 2 luglio 1849: il primo tentativo di bombardamento aereo della Storia.

Venezia, 2 luglio 1849: il primo tentativo di bombardamento aereo della Storia.

 

I primi tentativi concreti di creare droni risalgono alla Grande Guerra, con prototipi sviluppati nel 1916 da Archibald Low in Gran Bretagna. Tuttavia, è nel 1917 che Max Boucher in Francia registrò ufficialmente la data di invenzione del drone, il 2 luglio. 

Durante la seconda guerra mondiale, i droni furono inizialmente sviluppati come aeromobili a pilotaggio remoto per il lancio di bombe e per l’addestramento di piloti con dispositivi come il “DH.82B Queen Bee”del Regno Unito. 

 

Aereo senza pilota de Havilland DH.82 "Queen Bee" K4227, del primo lotto di dieci esemplari di quello che era il drone originale senza pilota.

Aereo senza pilota de Havilland DH.82 “Queen Bee” K4227, del primo lotto di dieci esemplari.

 

Ma è negli ultimi decenni che la loro evoluzione ha avuto un impatto significativo sulla strategia bellica. Oggi, i droni sono utilizzati in battaglia per attività di ricognizione, identificazione dei bersagli e per il supporto diretto delle operazioni sul campo, riducendo i rischi per le truppe e migliorando la precisione degli attacchi.

L’impiego di droni come il Predator, il Reaper e il Triton, sviluppati negli Stati Uniti, ha aperto la strada a un nuovo modo di fare guerra, dove la distanza e la sicurezza dei soldati sono prioritarie.

 

Il velivolo multi-intelligence MQ-4C Triton supporta un’ampia gamma di missioni tra cui il pattugliamento marittimo, l’intelligence dei segnali, la ricerca e salvataggio e la ritrasmissione delle comunicazioni.

Il velivolo multi-intelligence MQ-4C Triton supporta un’ampia gamma di missioni tra cui il pattugliamento marittimo, ricerca e salvataggio e la ritrasmissione delle comunicazioni. Leggi qui il nostro reportage.

 

L’utilizzo di droni nei conflitti è aumentato recentemente con l’introduzione di modelli più agili ed economici, come i droni cinesi e il Bayraktar turco, diventati noti in Siria, Libia e Ucraina. Impiegati soprattutto per sorveglianza e attacchi mirati, questi droni dimostrano come la tecnologia militare possa spingere l’innovazione anche in campo civile.

 

Agricoltura 5.0: droni al servizio della sostenibilità

 

Nel settore agricolo, i droni stanno guidando una vera e propria rivoluzione. In Italia, molte aziende agricole stanno già utilizzando questi strumenti per monitorare la salute delle colture e combattere i parassiti in modo ecologico. Questo approccio riduce l’uso di pesticidi chimici, favorendo una produzione agricola più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

 

Dai droni che distribuiscono fertilizzanti con precisione millimetrica ai robot che lavorano autonomamente nei vigneti, l’agricoltura 5.0 si presenta come una realtà sempre più presente nei campi italiani.

 L’agricoltura 5.0 si presenta come una realtà sempre più presente nei campi italiani.

 

Un esempio virtuoso arriva dal Vercellese, dove i droni sono impiegati per proteggere le risaie del Carnaroli da parassiti e malattie. Grazie ai droni, le aziende agricole possono distribuire fertilizzanti e fitosanitari in modo mirato, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Inoltre, questi strumenti consentono di monitorare costantemente lo stato di salute delle coltivazioni, ottimizzando l’uso delle risorse e migliorando la resa dei terreni.

 

I droni subacquei e la ricerca sostenibile

 

Droni e rivoluzione tecnologica: Flatfish è un progetto del 2016 e dal 2021 viene impiegato in progetti di ispezione avanzata.

Flatfish è un progetto del 2016 e dal 2021 viene impiegato in progetti di ispezione avanzata.

 

Oltre al cielo, i droni stanno espandendo la loro sfera d’azione anche nei fondali marini. Le aziende italiane sono all’avanguardia nello sviluppo di droni subacquei capaci di operare a profondità di 3.000 metri: è il caso di Flatfish, prodotto da Saipem.

Equipaggiati con sonar e braccia robotiche, questi UAV sono impiegati per ispezionare e monitorare gasdotti sottomarini, ma anche per applicazioni legate alla tutela ambientale e al monitoraggio dell’inquinamento.

La capacità di operare in ambienti estremi, privi di luce e senza GPS, rappresenta una delle sfide tecnologiche più affascinanti per gli ingegneri, che continuano a perfezionare queste macchine per rispondere a esigenze sempre più sofisticate.

 

Intelligenza artificiale e autonomia

 

Il futuro dei droni appare straordinario, con l’intelligenza artificiale e la crescente autonomia che giocano un ruolo fondamentale. L’obiettivo è creare droni completamente autonomi, in grado di operare senza intervento umano, adattandosi alle condizioni ambientali e affrontando autonomamente eventuali ostacoli. La miniaturizzazione dei dispositivi e l’integrazione con altre tecnologie, come i rover a terra e i veicoli autonomi (UGV), renderanno i droni ancora più versatili, in grado di affrontare sfide sempre più complesse, come quelle legate all’accesso a zone impervie o alla gestione delle emergenze in tempo reale.

 

Droni e rivoluzione tecnologica: Icaro x4, il primo robot ibrido a guida autonoma al mondo per il trattamento dei vigneti con raggi UV-C.

Icaro x4: il primo robot ibrido a guida autonoma al mondo per il trattamento dei vigneti con raggi UV-C.

 

In campo agricolo, gli UGV stanno già mostrando il loro potenziale anche per interventi mirati come l’irrigazione, la fertilizzazione e la gestione dei parassiti. 

Le potenzialità offerte da questa tecnologia sono immense, e solo la fantasia sembra poter porre limiti a questo sviluppo. Se oggi siamo testimoni di un mondo che si sta rapidamente adattando a questa nuova realtà, domani assisteremo a un’integrazione sempre più profonda dei droni in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana.

Con un futuro in continua ascesa, i droni non sono più una mera curiosità, ma una risorsa indispensabile per affrontare le sfide del nostro tempo.

 

[Credits: TG5]

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