Le operazioni di disinnesco di una bomba d'aereo di circa 2.000 kg.

Disinnesco bomba Viterbo: tecnologia, sicurezza e droni

Si è conclusa con pieno successo una delle più imponenti operazioni di disinnesco di un ordigno bellico rinvenuto in Italia negli ultimi decenni. La bomba d’aereo da 2.000 kg, risalente alla Seconda Guerra Mondiale e identificata come modello inglese MIK IV, è stata scoperta il 20 marzo a Viterbo e ha reso necessaria l’evacuazione preventiva di oltre 36.000 residenti, con la creazione di una zona rossa di sicurezza dal raggio di 1.400 metri. 

Disinnesco bomba Viterbo 2024

Le operazioni di disinnesco della bomba d’aereo a Viterbo, un ordigno da circa 2.000 kg della Seconda Guerra Mondiale.

Un intervento ad altissimo rischio: numeri e dettagli tecnici

 

L’ordigno, soprannominato “Lady Rose” in omaggio alla patrona della città, rappresentava una minaccia concreta per la sicurezza pubblica. Con un diametro di 76 cm, una lunghezza di oltre 2 metri e uno spessore della corazza di 0,77 cm, la bomba conteneva più di 1.300 kg di esplosivo ad alto potenziale. La presenza di tre distinti congegni di attivazione, tutti armati, ha richiesto una pianificazione meticolosa e una gestione dei rischi senza precedenti.

Le operazioni, coordinate dalla Prefettura di Viterbo e affidate agli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito Italiano, sono iniziate dopo una complessa evacuazione che ha coinvolto l’intero centro urbano e numerose aree limitrofe. La rimozione delle tre spolette è avvenuta con tempistiche rigorose e sotto costante monitoraggio, minimizzando il rischio di detonazione accidentale.

 

Rimozione spolette bomba Viterbo

La delicata fase di rimozione delle tre spolette, elementi di attivazione dell’ordigno.

Dopo che i dispositivi di innesco sono stati neutralizzati, la bomba è stata successivamente trasferita presso l’80° Reggimento “Roma”. Qui, grazie all’impiego della tecnica della lisciviatura, si è proceduto a renderla completamente inoffensiva. In particolare, questa metodologia prevede l’utilizzo di getti d’acqua ad alta temperatura che, sciogliendo l’esplosivo, permettono di convogliarlo in un apposito sistema di filtraggio. In questo modo, è stato possibile garantire la massima sicurezza durante tutte le fasi dello smaltimento.
Parallelamente, per ridurre al minimo l’impatto sull’area urbana e limitare i disagi per la popolazione, è stata progettata e realizzata una struttura di contenimento specifica. Tale soluzione, infatti, si è dimostrata fondamentale per mitigare gli effetti di una potenziale esplosione accidentale, evidenziando così un approccio integrato e responsabile nella gestione delle emergenze.

 

Droni e U-space: la nuova frontiera della sicurezza operativa

 

Un aspetto distintivo di questa operazione è stato l’impiego strategico dei droni per il monitoraggio continuo del territorio e la prevenzione di atti di sciacallaggio, soprattutto nelle aree evacuate. Nell’ambito di una sperimentazione avanzata dei servizi U-space – il nuovo spazio aereo riservato ai droni – promossa da Rescue Drones Network (RDN) in collaborazione con la Questura di Viterbo, sono state adottate soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

 

Gli operatori RDN hanno utilizzato il dispositivo UTM-Box Pollicino di TopView, integrato con il portale D-Flight, per il tracciamento in tempo reale di tutti i droni impiegati. Questo sistema ha consentito un controllo costante sulle operazioni aeree, aumentando il livello di sicurezza e garantendo la totale trasparenza delle attività svolte.

 

Un modello di gestione integrata per le emergenze urbane

Operatori droni tracker Pollicino TopView

Il tracker Pollicino di TopView, integrato con D-Flight, ha permesso il monitoraggio in tempo reale dei droni durante tutte le fasi operative.

L’operazione “Lady Rose” rappresenta un benchmark nazionale nella gestione delle emergenze ad alto rischio in ambito urbano. La sinergia tra competenze specialistiche, tecnologie di ultima generazione e un utilizzo intelligente dei droni ha permesso di garantire sia la sicurezza pubblica sia la tutela del territorio.

L’efficacia dei servizi U-space e delle soluzioni di monitoraggio aereo apre nuove prospettive non solo per la sicurezza, ma anche per l’applicazione dei droni in settori chiave come la logistica, la protezione civile, l’agricoltura di precisione e il monitoraggio ambientale. L’esperienza di Viterbo pone le basi per una gestione sempre più efficiente, proattiva e tecnologicamente avanzata delle emergenze complesse.

 

 

[Credits: Ministero dell’Interno, Esercito.Difesa, RDN]

 

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