
Uso dei droni nell’olivicoltura italiana per la difesa fitosanitaria
L’olivicoltura italiana, uno dei pilastri del nostro patrimonio agricolo, si trova oggi a fronteggiare sfide cruciali, tra cui la lotta contro parassiti insidiosi come la mosca olearia.
In questo scenario, l‘impiego dei droni si sta affermando come una soluzione innovativa e promettente, aprendo nuove frontiere nella difesa fitosanitaria degli oliveti.

Uso dei droni nell’olivicoltura: la tecnologia avanzata in supporto dell’agricoltura soprattutto in aree difficilmente accessibili.
Sperimentazione all’avanguardia in Liguria
In Liguria, il CeRSAA, in sinergia con il Consorzio di Tutela dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure, ha condotto una sperimentazione pionieristica sull’utilizzo dei droni nel Ponente Ligure. I risultati, presentati con entusiasmo alla Conferenza Internazionale sulla Ricerca a Roma, hanno evidenziato i molteplici vantaggi di questa tecnologia.
I droni hanno dimostrato una straordinaria efficacia nel contrastare la mosca dell’olivo, un parassita che può compromettere seriamente la produzione.
La precisione millimetrica della distribuzione dei prodotti fitosanitari tramite drone consente di colpire il bersaglio in modo mirato, riducendo al minimo la dispersione nell’ambiente e ottimizzando l’impiego di risorse.
Sostenibilità ed efficienza: un binomio vincente

L’obiettivo è quello di aprire le porte all’uso della tecnologia avanzata e venire incontro alle esigenze di modernizzazione del settore agricolo, in particolare olivicolo.
L’approccio innovativo dei droni non si limita all’efficacia, ma abbraccia anche la sostenibilità economica e ambientale. I costi dei trattamenti con drone si sono rivelati inferiori rispetto alle tecniche convenzionali, grazie al minor consumo di prodotto e alla maggiore capacità operativa del drone.
La riduzione dei fitofarmaci impiegati si traduce in un beneficio tangibile per l’ecosistema e per la salute degli operatori.
Un ulteriore punto di forza dei droni risiede nella loro adattabilità ai contesti più impervi, come le fasce terrazzate che caratterizzano il paesaggio ligure.
La loro agilità consente di raggiungere ogni pianta, garantendo una copertura uniforme anche in zone difficilmente accessibili con i metodi tradizionali.
L’olivicoltura di precisione: un futuro all’orizzonte
La sperimentazione ligure rappresenta un tassello fondamentale verso l’olivicoltura di precisione, un approccio all’avanguardia che integra tecnologie avanzate per modernizzare il settore e rispondere alle sue esigenze in continua evoluzione.
L’impiego dei droni per la difesa fitosanitaria degli olivi apre prospettive inedite per affrontare con efficacia la lotta ai parassiti, minimizzare l’impatto ambientale e preservare la qualità dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure.

Il confronto tra i costi dei trattamenti ad ettaro, che sono stati oggetto di sperimentazione, e quelli degli interventi convenzionali è risultato a vantaggio dei primi, tenuto conto del minor utilizzo di prodotto e della capacità di lavoro.
Un quadro normativo adeguato
Il Consorzio di Tutela dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure si fa portavoce della necessità di un quadro normativo europeo chiaro e aggiornato sull’utilizzo dei droni in agricoltura, con particolare attenzione all’applicazione dei prodotti fitosanitari.
Una regolamentazione adeguata è essenziale per garantire la sicurezza e l’efficacia di questa tecnologia, aprendo la strada a un’olivicoltura sostenibile e di qualità.
Il progetto lombardo

Il Servizio Fitosanitario della Lombardia sta studiando l’efficacia dei droni per migliorare le strategie di protezione delle colture e fornire indicazioni utili agli agricoltori.
La Regione Lombardia, sempre attenta all’innovazione in campo agricolo, ha avviato un’indagine sull’efficacia dell‘utilizzo degli UAV per la protezione delle colture. Il progetto, realizzato in collaborazione con Fondazione Fojanini, GAL Valsabbia e Soc. Agricola Quaglia, si concentra sulla valutazione dell’efficacia dei droni nella difesa di olivo, riso e vite.
Gli obiettivi specifici includono la valutazione dell’applicabilità in contesti difficili, la precisione della distribuzione, l’efficacia dell’intervento, i costi dei trattamenti e la quantificazione dei residui.
Xylella: un problema pugliese
In Puglia, a partire dal 2020, si è fatto ricorso a droni dotati di camera iperspettrale per contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa, un batterio che ha causato ingenti danni agli uliveti del Salento.
Grazie al progetto REDoX (Remote Early Detection of Xylella), finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e sviluppato dal Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA) pugliese, è stato possibile individuare rapidamente le piante infette tramite rilevazioni aeree, contribuendo a limitare la propagazione di questo patogeno.

Progetto REDoX, 2020: droni e infrarossi per scovare prima il batterio della Xylella.
Sempre nell’ambito degli sforzi per contrastare la Xylella, nel 2023 è stato avviato il progetto Fixyll (FIght XYLeLla fastidiosa), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Sviluppato dal Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA) in collaborazione con Planetek Italia e Unaprol, Fixyll si basa sull‘impiego di droni e satelliti per fornire servizi avanzati alle aziende agricole pugliesi.
Uso dei droni nell’olivicoltura: le voci dei protagonisti
“La difesa fitosanitaria delle piante di olive è fondamentale per mitigare le perdite produttive degli olivicoltori. La riduzione dell’uso degli agrofarmaci rappresenta un bene sia per l’operatore che per l’ambiente. L’uso dei droni rappresenta una scelta ecosostenibile che manifesta una grande opportunità per la nostra olivicoltura”, ha dichiarato Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure.

Uso dei droni nell’olivicoltura italiana: Giovanni Minuto, Direttore del CeRSAA.
“L’uso dei droni per il trattamento puntuale di porzioni di chioma dell’olivo è una innovazione efficace nei risultati e sicura grazie alla assenza di dispersione del prodotto nell’ambiente, così da garantire una drastica riduzione dei residui nelle drupe, come da tecnica di distribuzione”, ha sottolineato Giovanni Minuto, direttore generale del CeRSAA.
[Credits: Politecnico di Torino]
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Sovvenzioni
Con riferimento all’art. 1 comma 125 della Legge 124/2017, qui di seguito sono riepilogate le sovvenzioni ricevute nell’anno 2022:
Soggetto erogante: Stato Italiano
Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19
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