
Droni RFID: automazione e precisione nella Logistica
Il mondo della logistica è sull’orlo di una trasformazione radicale, guidata da una tecnologia che fino a poco tempo fa sembrava appartenere al regno della fantascienza: i droni RFID.
Questi dispositivi, combinando la flessibilità degli UAV con la capacità di identificazione della tecnologia RFID, promettono di rivoluzionare il modo in cui le merci vengono tracciate, gestite e inventariate all’interno dei magazzini.
I droni RFID trasformano l’inventario in un processo agile
L’immagine di operatori che percorrono instancabilmente le corsie di un magazzino, armati di scanner manuali e fogli di carta, sta rapidamente diventando obsoleta. I droni RFID offrono un’alternativa radicalmente diversa: un processo automatizzato, rapido, preciso e, soprattutto, efficiente.
Non si tratta più di semplici letture di codici a barre, ma di una scansione continua e tridimensionale dell’intero ambiente del magazzino.

Tecnologia RFID: il cuore della rivoluzione
Per comprendere appieno il potenziale dei droni RFID, è essenziale capire il funzionamento della tecnologia alla base: l’Identificazione a Radio Frequenza (RFID). A differenza dei codici a barre, che richiedono una linea di vista diretta per essere letti, i tag RFID utilizzano onde radio per comunicare con i lettori. Questo significa che i tag possono essere letti anche se non sono visibili direttamente, ad esempio all’interno di scatole o imballaggi.
Esistono due tipi principali di tag RFID:
- Passivi: Non hanno una batteria interna e vengono alimentati dall’energia del segnale radio emesso dal lettore. Sono economici, piccoli e hanno una durata potenzialmente illimitata.
- Attivi: Hanno una batteria interna che alimenta il chip RFID, consentendo una maggiore portata di lettura e la possibilità di memorizzare più dati. Sono più costosi e hanno una durata limitata dalla batteria.
I droni RFID utilizzano tipicamente lettori RFID attivi o, più comunemente, lettori ibridi in grado di leggere entrambi i tipi di tag. Questo garantisce la massima flessibilità e compatibilità con i sistemi RFID già esistenti.
Droni: gli occhi volanti che amplificano la potenza dell’RFID
I droni, con la loro capacità di muoversi liberamente nello spazio tridimensionale, superano le limitazioni intrinseche dei lettori RFID fissi. Mentre i lettori fissi sono confinati a posizioni specifiche, i droni possono raggiungere ogni angolo del magazzino, anche i più remoti e difficili da raggiungere.
La navigazione autonoma è un elemento chiave. I droni utilizzano una combinazione di sensori, tra cui telecamere, lidar (rilevamento e misurazione della distanza tramite laser) e sensori a ultrasuoni, per mappare l’ambiente circostante e pianificare i percorsi di volo.
Algoritmi di intelligenza artificiale (AI) elaborano i dati dei sensori, consentendo ai droni di evitare ostacoli, seguire percorsi predefiniti e adattarsi a cambiamenti dinamici nell’ambiente del magazzino. Sistemi di sense and avoid sempre più sofisticati, uniti a sistemi di geo-fencing virtuale (delimitazione di aree di volo tramite coordinate GPS o altri sistemi di posizionamento), permettono voli sempre più sicuri e precisi.
Il Caso Verity-On-Maersk: un esempio concreto di trasformazione

Il progetto pilota condotto da Verity, On e Maersk in un magazzino californiano ad alto volume ha fornito dati concreti sull’efficacia dei droni RFID. I numeri parlano chiaro: oltre 1.500 voli di droni in tre mesi, 80 milioni di letture RFID eseguite e 1,25 milioni di etichette individuali tracciate.
Questi risultati dimostrano non solo la fattibilità tecnica della tecnologia, ma anche il suo potenziale impatto sull’efficienza operativa. Il software di gestione dei droni fornito da Verity, per esempio, permette di impostare dei “turni” virtuali di scansione. Mentre una batteria di droni esegue le scansioni, un’altra può essere in carica, pronta a subentrare.
L’impatto sul lavoro: riqualificazione e nuove opportunità
L’automazione, in qualsiasi settore, solleva inevitabilmente interrogativi sul futuro del lavoro. L’affermazione di Verity, secondo cui il suo sistema può ridurre del 92% la manodopera necessaria per il controllo dell’inventario, è un dato che richiede un’analisi approfondita.
È fondamentale distinguere tra sostituzione e riqualificazione. Se da un lato è vero che alcune mansioni ripetitive e a basso valore aggiunto potrebbero essere automatizzate, dall’altro si aprono nuove opportunità per i lavoratori. La gestione e la manutenzione dei droni, l’analisi dei dati raccolti, la programmazione dei percorsi di volo e l’integrazione con i sistemi aziendali richiedono competenze nuove e specializzate.
Si profila, quindi, la necessità di investire in programmi di formazione e riqualificazione professionale, per consentire ai lavoratori di acquisire le competenze necessarie per operare in un ambiente di lavoro sempre più tecnologico. Si tratta di una transizione che richiede un approccio proattivo e una visione strategica, per evitare che l’automazione si traduca in una perdita di posti di lavoro, anziché in un’opportunità di crescita e sviluppo.
Il futuro dei magazzini: un ecosistema connesso e intelligente
I droni RFID sono solo un tassello di un mosaico più ampio: la trasformazione digitale dei magazzini. In un futuro non troppo lontano, potremmo assistere alla nascita di magazzini completamente automatizzati, in cui droni, robot mobili autonomi (AMR), sistemi di smistamento automatizzati e software di gestione avanzati lavorano in sinergia per ottimizzare ogni aspetto delle operazioni.
L’edge computing, ovvero l’elaborazione dei dati direttamente a bordo dei droni o in prossimità di essi, anziché in un data center centralizzato, giocherà un ruolo cruciale in questo scenario. L’edge computing consente di ridurre la latenza (il tempo di risposta) e di aumentare la reattività del sistema, rendendo possibile l’elaborazione in tempo reale dei dati raccolti dai droni e l’adozione di decisioni rapide e informate.
Sfide tecniche e implementazione: un percorso complesso
L’implementazione dei droni RFID in un magazzino non è un’operazione banale. Richiede un’attenta pianificazione e la risoluzione di diverse sfide tecniche:
- Integrazione con i Sistemi WMS: I droni devono essere in grado di comunicare in modo fluido e bidirezionale con i sistemi di gestione del magazzino (Warehouse Management System – WMS) esistenti. Questo richiede lo sviluppo di interfacce standardizzate e protocolli di comunicazione efficienti.
- Infrastruttura di Rete: È necessaria una rete wireless affidabile e ad alta velocità per garantire la connettività continua dei droni e la trasmissione dei dati in tempo reale.
- Sicurezza: La sicurezza dei dati è un aspetto critico. È necessario proteggere i dati raccolti dai droni da accessi non autorizzati e attacchi informatici.
- Manutenzione: I droni richiedono una manutenzione regolare, che include la sostituzione delle batterie, la calibrazione dei sensori e la riparazione di eventuali danni.
- Normative: Le normative sull’uso dei droni, sia in ambienti interni che esterni, sono in continua evoluzione. È fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime disposizioni legislative per garantire la conformità.
Aspetti economici: calcolare il ROI dell’automazione
L’investimento iniziale in un sistema di droni RFID può essere significativo. Tuttavia, è essenziale valutare il ritorno sull’investimento (ROI) nel lungo termine. I benefici potenziali includono:
- Riduzione dei Costi di Manodopera: Minore necessità di personale per le attività di inventario manuale.
- Maggiore Accuratezza dell’Inventario: Riduzione degli errori e delle discrepanze, con conseguente diminuzione delle perdite e dei costi associati.
- Migliore Utilizzo dello Spazio: Ottimizzazione dello stoccaggio delle merci grazie a una conoscenza precisa delle scorte.
- Maggiore Efficienza Operativa: Processi più rapidi e fluidi, con conseguente aumento della produttività.
- Migliore Servizio al Cliente: Consegne più rapide e precise, grazie a una gestione ottimizzata delle scorte.
Verso una logistica più intelligente e sostenibile

I droni RFID rappresentano una pietra miliare nell’evoluzione della logistica. Non si tratta semplicemente di sostituire il lavoro umano con le macchine, ma di creare un sistema più efficiente, preciso e sostenibile. La transizione verso magazzini sempre più automatizzati è un processo complesso, che richiede una visione strategica, investimenti mirati e un’attenzione costante alle implicazioni sociali ed economiche.
La chiave del successo risiede nella capacità di integrare la tecnologia con il fattore umano, creando un ambiente di lavoro in cui uomo e macchina collaborano per raggiungere obiettivi comuni.
[Credits: Verity]
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