Il progetto “Sciamano Drone Carrier”, finanziato dal Piano Nazionale di Ricerca Militare, è stato affidato a Fincantieri allo scopo di definire il “concept design” di questa nuova nave porta-droni.

La Marina Militare sviluppa una nave porta-droni

La Marina Militare Italiana sviluppa una nave porta-droni per missioni di sorveglianza ed intelligence.

Il progetto “Sciamano Drone Carrier” costituisce un deciso passo verso l’innovazione tecnologica ed è destinato a rivoluzionare le operazioni marittime. 

 

Il progetto “Sciamano Drone Carrier”, finanziato dal Piano Nazionale di Ricerca Militare, è stato affidato a Fincantieri allo scopo di definire il “concept design” di questa nuova nave porta-droni.

Finanziato dal Piano Nazionale di Ricerca Militare, il progetto è stato affidato a Fincantieri allo scopo di definire il “concept design” di questa nuova nave porta-droni.

 

Il progetto, sostenuto dal Piano Nazionale di Ricerca Militare, sarà presentato in dettaglio durante la quarta edizione del Sea Drone Tech Summit, che si terrà il 29 e 30 ottobre 2024 presso il Polo Acquatico della Federazione Italiana Nuoto a Ostia (Roma).

 

Una piattaforma innovativa per la Marina Militare

 

La Marina militare italiana sta sviluppando una nave porta-droni denominata "Sciamano Drone Carrier", progettata specificamente per lanciare e recuperare Uav sia ad ala fissa che rotante.

La Marina militare italiana sta sviluppando la nave porta-droni “Sciamano Drone Carrier”, progettata specificamente per lanciare e recuperare Uav sia ad ala fissa che rotante. In foto, il pattugliatore d’altura “Paolo Thaon di Revel”.

 

La “Sciamano Drone Carrier” si configura come una piattaforma navale di nuova generazione, concepita per il lancio e il recupero di droni ad ala fissa e rotante, nonché per la gestione di veicoli subacquei senza pilota. Questa unità rappresenta un punto di svolta per la Marina Militare italiana, che intende rafforzare le proprie capacità di sorveglianza, intelligence e operazioni di disturbo attraverso l’impiego coordinato di sciami di droni.
Il progetto, affidato a Fincantieri, prevede lo sviluppo di un sistema avanzato di comando e controllo, progettato per gestire in modo integrato missioni complesse con droni di diverse tipologie e funzioni. La nave sarà ottimizzata per operazioni multidimensionali, consentendo il supporto a missioni di ampia portata tramite l’utilizzo simultaneo di droni aerei, navali e subacquei. In tal modo, sarà possibile ampliare in modo significativo le capacità operative della Marina in scenari caratterizzati da elevata complessità e rilevanza strategica.
Come sottolineato da Luciano Castro, presidente del Sea Drone Tech Summit, questa iniziativa si inserisce in un contesto internazionale in cui numerose marine, tra cui quelle di Spagna, Turchia, Stati Uniti e Cina, stanno investendo in piattaforme analoghe, a testimonianza della crescente centralità delle tecnologie unmanned nel settore della difesa navale.

 

L’utilizzo dei droni nella Marina

 

L’impiego di droni da parte della Marina Militare italiana rappresenta ormai una prassi consolidata, frutto di una strategia di lungo termine orientata all’innovazione tecnologica. Già nel giugno 2023, in occasione di un’esercitazione condotta a bordo del pattugliatore d’altura “Paolo Thaon di Revel”, è stata presentata una versione aggiornata del drone AWHero, il mini-elicottero telecomandato sviluppato da Leonardo e pensato per applicazioni di sorveglianza avanzata.
Successivamente, nel novembre dello stesso anno, la fregata “Carlo Bergamini” ha portato a termine con successo il lancio e il recupero del drone ad ala fissa ScanEagle, rafforzando così la strategia della Marina Italiana nell’utilizzo sistematico di velivoli senza pilota per operazioni di sorveglianza e intelligence in scenari complessi.
A conferma di questa traiettoria evolutiva, nel marzo 2024 la Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha approvato un programma per l’acquisizione di ulteriori droni ad ala fissa e rotante, evidenziando il crescente impegno della Marina verso la robotica marina e le tecnologie unmanned, considerate ormai asset strategici per la sicurezza e la proiezione operativa in ambito navale.

Il futuro della Robotica marina al Sea Drone Tech Summit 2024

 

Il programma di “Sea Drone Tech Summit 2024” prevede una sessione plenaria iniziale e tre sessioni tecniche, dedicate rispettivamente ai robot subacquei, ai droni navali di superficie e ai droni aerei per applicazioni marine.

Il programma di “Sea Drone Tech Summit 2024” prevede una sessione plenaria iniziale e tre sessioni tecniche, dedicate rispettivamente ai robot subacquei, ai droni navali di superficie e ai droni aerei per applicazioni marine.

 

il Sea Drone Tech Summit 2024 si conferma come un appuntamento di riferimento per l’innovazione nella robotica marina, offrendo una panoramica esaustiva sulle tecnologie emergenti grazie all’intervento di oltre 25 esperti del settore. L’evento, arricchito da presentazioni tecniche, dimostrazioni operative e un’area espositiva con aziende e startup, rappresenta un’opportunità unica per analizzare le ultime tendenze, tra cui droni subacquei, natanti unmanned di superficie e droni aerei per applicazioni marittime. Inoltre, la presentazione della nuova ricerca di PwC Strategy& Italia e la partecipazione attiva della Marina Militare Italiana e del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea di La Spezia sottolineano il valore strategico dell’iniziativa.
In particolare, progetti come lo “Sciamano Drone Carrier” testimoniano come la Marina Militare Italiana stia investendo con determinazione nell’innovazione tecnologica per rispondere alle sfide operative del futuro. L’integrazione di droni sempre più avanzati consentirà infatti di affrontare missioni complesse con maggiore efficacia, rafforzando la capacità di sorveglianza e difesa della forza navale in uno scenario geopolitico in continua evoluzione.

 

[Credits: Marina Militare Italiana]

 

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Soggetto erogante: Stato Italiano
Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19

 

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