Allarme sicurezza a Taranto: droni non autorizzati sorvolano l’ILVA
La sera del 19 settembre 2025, intorno alle 21, sono stati avvistati quattro droni non autorizzati sopra gli impianti dell’ex Ilva di Taranto (Acciaierie d’Italia). L’allarme è scattato quando la vigilanza interna, tramite osservazione visiva e telecamere di sorveglianza, ha notato dei velivoli – non giocattolo, ma veri e propri droni professionali – dotati di luci lampeggianti. Questo particolare ha immediatamente attirato l’attenzione dei vigilanti.
I droni hanno sorvolato aree sensibili dello stabilimento, tra cui gli impianti per la gestione dei rottami ferrosi, il trattamento delle scorie e una delle due acciaierie. Non ci sono state conseguenze né agli impianti né al personale in servizio, ma resta alta la preoccupazione per i potenziali rischi: un errore di manovra, dovuto alla mancanza di conoscenza della disposizione interna della fabbrica da parte di chi pilota dall’esterno, avrebbe potuto provocare impatti con cavi dell’alta tensione o altre parti delicate, con conseguenze anche gravi.
La dinamica e la risposta delle autorità
Gli avvistamenti sono stati immediatamente segnalati al Comando Provinciale dei Carabinieri e alla Digos della Questura di Taranto, che hanno inviato personale sul posto e attivato tutte le procedure di competenza. Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria, ha ringraziato le Forze dell’Ordine per il tempestivo intervento e ha annunciato che adotterà tutte le azioni necessarie, inclusa la presentazione di una denuncia formale presso la Procura della Repubblica. L’azienda prenderà inoltre contatti con l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) per valutare ulteriori misure di protezione dello spazio aereo, in considerazione dello status di sito di interesse strategico nazionale.
Dai primi accertamenti, i droni non appartenevano né ad autorità pubbliche italiane né a soggetti autorizzati. In passato, solo Arpa Puglia aveva utilizzato droni per controlli ambientali, ma sempre con comunicazione preventiva. Al momento resta il mistero su origine, finalità e identità dei piloti. Le immagini delle telecamere mostrano, oltre alle luci dei droni, anche fumi nella zona del sorvolo: le indagini sono in corso. L’episodio è stato reso pubblico solo dopo ulteriori verifiche investigative.
Un sito strategico in fase di vendita
L’episodio avviene in un momento delicato per Acciaierie d’Italia, attualmente oggetto di una procedura di vendita: il nuovo bando di gara è stato lanciato il 7 agosto e le offerte vincolanti devono arrivare entro il 26 settembre. Dopo il ritiro di Baku Steel Company, i potenziali acquirenti sono gli indiani di Jindal Steel e gli americani di Bedrock.
Le implicazioni per la sicurezza industriale
L’evento mette in luce la vulnerabilità delle grandi infrastrutture industriali di fronte all’utilizzo illecito di droni. Le autorità stanno conducendo indagini per chiarire tutti gli aspetti dell’incidente, mentre l’azienda si impegna a rafforzare ulteriormente i controlli e la collaborazione con le istituzioni. È fondamentale aggiornare i protocolli di sicurezza, implementare tecnologie anti-drone e promuovere la cooperazione tra enti pubblici e privati.
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Per chi desidera proteggere infrastrutture critiche, eventi pubblici o proprietà private dalle minacce dei droni non autorizzati, la soluzione ideale è D-Detector di Dronemaster. Questo sistema avanzato di rilevamento e protezione anti-drone offre monitoraggio in tempo reale, identificazione precisa del modello e della posizione del drone, e gestione intelligente degli allarmi, garantendo la massima sicurezza senza falsi positivi. D-Detector è portatile, facile da installare e non richiede competenze tecniche specifiche, risultando perfetto per ogni esigenza di sicurezza aerea.
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[Credits: Il Sole 24 Ore]
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Con riferimento all’art. 1 comma 125 della Legge 124/2017, qui di seguito sono riepilogate le sovvenzioni ricevute nell’anno 2022:
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Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19
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