REPMUS 2025: Droni marittimi, IA e nuove strategie militari NATO con l’Ucraina
Si è conclusa in Portogallo la più grande esercitazione NATO dedicata ai sistemi marittimi senza equipaggio: la REPMUS (Robotic Experimentation and Prototyping using Maritime Unmanned Systems). L’edizione di quest’anno ha visto protagonisti droni marittimi, intelligenza artificiale (IA), realtà virtuale e l’esordio dell’Ucraina tra i partecipanti, segnando un punto di svolta nelle strategie militari dell’Alleanza Atlantica.

Per tre settimane, il Portogallo si è trasformato nel fulcro dell’innovazione navale, ospitando operazioni, dimostrazioni di capacità e attività di sperimentazione avanzata.
Scenario tecnologico e partecipazione internazionale
Nel corso di tre settimane, la REPMUS si è confermata come polo di riferimento internazionale per la sperimentazione e la validazione di tecnologie avanzate in ambito navale. In particolare, l’edizione 2025 ha coinvolto 37 nazioni, di cui 13 in qualità di osservatori, oltre 3.500 operatori, 18 unità navali e circa 270 piattaforme unmanned tra veicoli di superficie, subacquei e aerei, evidenziando così la complessità e la portata dell’evento.
A completare il quadro, le attività addestrative hanno visto la partecipazione di 24 marine militari, tra cui, per la prima volta, l’Ucraina. In questo scenario, le operazioni sono state condotte in ambienti ad alta tecnologia, sotto il coordinamento del Centro di sperimentazione operativa della Marina portoghese. In particolare, gli organizzatori hanno previsto la suddivisione delle forze in “squadre rosse” e “squadre blu”, impegnate in missioni contrapposte, con l’obiettivo di simulare contesti di conflitto ibrido e favorire l’interoperabilità multinazionale.
Lezioni e valore aggiunto dall’Ucraina

Sia a Troia che a Sesimbra, il REPMUS25 ha rappresentato un autentico laboratorio di innovazione, dedicato alla sperimentazione, alla prototipazione e all’integrazione di tecnologie autonome.
La presenza ucraina ha offerto un contributo unico: l’esperienza maturata sul campo, soprattutto nell’impiego di droni da sorveglianza e attacco, è stata considerata cruciale dagli alleati NATO. Le soluzioni sviluppate da Kiev, spesso semplici ed economiche, si sono rivelate estremamente efficaci, suggerendo un cambio di paradigma anche per le forze occidentali.
AI, jamming e test estremi
REPMUS 2025 ha introdotto prove quotidiane di disturbo dei segnali GPS (jamming), replicando scenari di guerra elettronica reali. L’intelligenza artificiale ha avuto un ruolo centrale: la francese Akheros ha presentato un sistema AI quasi impossibile da bloccare, mentre la tedesca Rheinmetall ha testato il drone kamikaze Hero, capace di colpire obiettivi a 60 km di distanza. La finlandese Kelluu ha sviluppato un dirigibile-drone alimentato a idrogeno, progettato per la sorveglianza di infrastrutture critiche e resistente a forti interferenze GPS, soluzione nata dall’esperienza diretta vicino al confine russo.
In parallelo: DYMS 2025

Dynamic Messenger guida lo sviluppo delle capacità della NATO attraverso la sperimentazione operativa con sistemi marittimi senza equipaggio.
Svoltasi in parallelo con la REPMUS lungo la costa atlantica portoghese, DYMS 25 (Dynamic Messenger) si è distinta come parte integrante dell’iniziativa di sperimentazione operativa continua dell’Alleanza. In questo contesto, l’esercitazione ha offerto un ambiente realistico e multidominio in cui testare e valutare nuove capacità marittime, accelerando così l’integrazione di sistemi senza equipaggio e tecnologie emergenti nelle operazioni alleate.
A guidare le attività è stata la Marina portoghese, che, in stretta collaborazione con Allied Maritime Command (MARCOM) e Allied Command Transformation (ACT), ha coinvolto marine, partner, industria e mondo accademico. In particolare, questa sinergia ha favorito una collaborazione efficace tra comunità operative e stakeholder tecnologici. Tra le principali attività svolte, hanno assunto rilievo la protezione delle infrastrutture sottomarine critiche, la sorveglianza persistente, la guerra alle mine navali, le operazioni anti-accesso/area denial (A2/AD), il contrasto a veicoli multi-dominio senza equipaggio e il comando e controllo integrato.
Collaborazione tra industria, ricerca e difesa

La quindicesima edizione dell’esercitazione REPMUS si è conclusa il 26 settembre nelle località di Troia e Sesimbra, in concomitanza con l’esercitazione DYMS (Dynamic Messenger) della NATO, svoltasi in parallelo.
La sinergia tra la Faculdade de Engenharia da Universidade do Porto (FEUP), il Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE), il NATO Joint Capability Group – Maritime Unmanned Systems e la European Defence Agency (EDA) ha reso possibile l’esercitazione. Gli enti hanno coordinato efficacemente ricerca accademica, industria della difesa e requisiti strategici dell’Alleanza, promuovendo il trasferimento tecnologico e l’applicazione operativa dei risultati sperimentali.
Le aree operative di Troia e Sesimbra sono state configurate come laboratori a cielo aperto per la sperimentazione, la prototipazione e l’integrazione di tecnologie autonome.
Implicazioni strategiche per la difesa europea
La REPMUS 2025 rappresenta un banco di prova cruciale per la sicurezza europea. L’integrazione di AI, droni e sistemi autonomi sta ridefinendo la guerra navale, rendendola più agile, veloce e asimmetrica. Le lezioni apprese dall’Ucraina e la resilienza delle nuove tecnologie di fronte alle minacce elettroniche pongono le basi per una nuova generazione di strategie militari NATO.
[Credits: European Defence Agency]
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Causale: Bonus investimenti L.160/19
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