DDL Semplificazioni: positivo il via libera ai droni in agricoltura.

Droni in agricoltura: la normativa 2025 rivoluziona il settore in Italia

Il 2025 segna una svolta per l’agricoltura italiana: il Senato ha approvato una sperimentazione triennale che consente, per la prima volta, l’uso dei droni per l’irrorazione aerea e la difesa delle colture. Questa decisione, attesa da anni da operatori e associazioni di categoria, rappresenta una deroga temporanea al divieto di irrorazione dall’alto previsto dal D.Lgs. 150/2012 e pone le basi per un’agricoltura più digitale, efficiente e sostenibile.

 

Cosa prevede la normativa 2025 sui droni in agricoltura

 

 

La nuova legge, in attesa dell’ultimo passaggio alla Camera, introduce regole chiare: potranno utilizzare i droni solo operatori professionali certificati, con patentino e formazione specifica. Ogni intervento dovrà essere notificato ai servizi fitosanitari regionali tramite una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), accompagnata da una relazione agronomica dettagliata.

Entro 90 giorni dall’entrata in vigore, un decreto interministeriale definirà:

  • quali colture potranno essere trattate,
  • quali organismi nocivi giustificano l’intervento,
  • quali prodotti fitosanitari potranno essere impiegati, con particolare attenzione alla tutela della salute e dell’ambiente.

 

I vantaggi concreti dei droni in agricoltura

 

<h1>Droni in agricoltura: la normativa 2025 rivoluziona il settore in Italia.

 

L’introduzione dei droni in agricoltura offre vantaggi tangibili: trattamenti fitosanitari più mirati e localizzati, riduzione dell’uso di prodotti chimici, ottimizzazione delle risorse e maggiore rapidità di intervento, soprattutto in aree collinari o difficili da raggiungere con i mezzi tradizionali. I primi test, già condotti su oliveti e vigneti, hanno evidenziato una maggiore efficacia operativa, una tracciabilità digitale delle attività e un impatto ambientale ridotto, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork.

 

Nuove competenze: nasce il dronista agricolo

Nasce il disegno di legge “Semplificazioni”, che dà il via libera all’utilizzo dei droni in agricoltura. Il testo del disegno di legge passa ora alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva.
«Le nuove tecnologie permettono di ottimizzare l’uso delle risorse e di migliorare l’efficienza delle operazioni, riducendo i consumi energetici grazie all’impiego di attrezzature di precisione. Una rivoluzione che offre anche nuove opportunità di lavoro, creando una nuova generazione di professionisti. Proprio il lavoro del dronista, infatti, è fondamentale per operazioni quali la mappatura dei terreni e la concimazione aerea.»

 

– Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.

La digitalizzazione della filiera agricola impone la nascita di nuove figure professionali. Come sottolineato da Coldiretti, Federacma e dalle principali associazioni di settore, il “dronista agricolo” dovrà essere un operatore formato non solo sul pilotaggio e sulle normative ENAC/EASA, ma anche sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e sulla lettura dei dati raccolti dai sensori a bordo dei droni.

Le aziende più innovative stanno già investendo in formazione e aggiornamento per non farsi trovare impreparate.

 

Sicurezza e ambiente: regole stringenti anche nelle aree protette

 

Via libera per le nuove tecnologie in agricoltura. Coldiretti: «Meno consumi. Nasceranno nuove professioni»

 

La legge pone particolare attenzione all’ambiente: nelle aree protette, ogni intervento dovrà essere autorizzato dagli enti gestori dei parchi e seguire linee guida specifiche, per garantire la tutela degli ecosistemi e la sicurezza pubblica.

 

Prospettive: l’agricoltura italiana verso il futuro

 

DDL Semplificazioni: positivo il via libera ai droni in agricoltura.

 

La sperimentazione triennale rappresenta un banco di prova fondamentale. Se i risultati saranno positivi, la normativa potrà essere estesa e consolidata, offrendo nuove opportunità di crescita, sostenibilità e competitività a tutto il settore agricolo italiano. L’Italia si candida così a diventare un laboratorio di innovazione per l’agricoltura 4.0, grazie a una normativa che unisce tecnologia, formazione e attenzione all’ambiente.

 

 

[Credits: Antenna Tre, Coldiretti]

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