Renault produrrà droni in Ucraina
Renault produrrà droni in Ucraina: questa decisione nasce da una richiesta esplicita del governo francese, che vede nella produzione di droni sul territorio ucraino una risposta concreta alle esigenze di Kiev e, più in generale, alla crescente domanda europea di tecnologie difensive avanzate.
In un contesto in cui la guerra si gioca sempre più anche sul fronte tecnologico, la capacità di produrre localmente sistemi UAV (Unmanned Aerial Vehicle) rappresenta un vantaggio strategico e logistico di rilievo. Renault, grazie a una lunga tradizione ingegneristica e a una delle strutture produttive più avanzate d’Europa, ha accolto la sfida. La scelta non è casuale: l’esperienza maturata nella progettazione e produzione di veicoli elettrici e sistemi complessi viene ora messa al servizio dell’industria della difesa, in una sinergia che promette di ridefinire i confini tra settore civile e militare.
Renault produrrà droni in Ucraina: tecnologia, innovazione e flessibilità

Membri delle forze armate ucraine con un drone pesante “Baba Yaga”.
Sebbene i dettagli tecnici siano in parte riservati per motivi di sicurezza, alcune informazioni filtrate delineano un progetto ambizioso. I droni che Renault produrrà in collaborazione con una PMI francese specializzata nel settore della difesa saranno concepiti per rispondere alle esigenze del campo di battaglia moderno: autonomia elevata, resistenza alle condizioni estreme, modularità dei payload per integrare sensori ottici, infrarossi e sistemi di comunicazione avanzati come il LoRaWAN.
L’approccio industriale sarà quello tipico di Renault: produzione modulare, linee flessibili e grande attenzione all’innovazione di processo. La prossimità al fronte consentirà di adattare rapidamente i modelli alle necessità operative, con un ciclo di feedback quasi in tempo reale tra chi progetta e chi utilizza questi droni sul campo.
È un modello produttivo che rompe con la tradizione della difesa europea, spesso lenta e burocratica, e punta invece su rapidità, adattabilità e collaborazione tra pubblico e privato.
Dall’automotive alla difesa: una filiera che si reinventa

Un militare ucraino pilota un drone per individuare le posizioni russe vicino alla città di Bakhmut, nella regione del Donbas, il 5 marzo 2023. (Foto di Aris Messinis / AFP)
Questa svolta segna anche una trasformazione profonda della filiera industriale europea. Le competenze sviluppate da Renault in ambito automotive – dalla robotica alla gestione della supply chain, dalla stampa 3D ai materiali compositi – vengono ora messe al servizio di una produzione strategica per la sicurezza continentale. Non si tratta solo di trasferire tecnologie, ma di creare un ecosistema dove innovazione, formazione e produzione convivono e si rafforzano a vicenda.
L’impatto sull’Ucraina sarà notevole: la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati, il trasferimento di know-how e la nascita di una base industriale locale in grado di sostenere sia lo sforzo bellico sia, in prospettiva, la ricostruzione post-conflitto. Renault, dal canto suo, rafforza la propria posizione come attore strategico non solo nel settore automotive, ma anche in quello della difesa e della sicurezza.
Sicurezza digitale e resilienza: la nuova frontiera

Renault sta valutando una possibile partecipazione, pur riconoscendo la necessità di chiarire aspetti tecnici e organizzativi. La produzione di droni richiede infatti standard di sicurezza superiori a quelli del settore automobilistico.
Uno dei temi centrali di questa operazione riguarda la sicurezza informatica. In uno scenario in cui il rischio di attacchi cyber è altissimo, Renault sta investendo nella protezione delle comunicazioni tra droni e operatori, adottando sistemi di crittografia avanzata e protocolli anti-jamming.
L’integrazione di intelligenza artificiale nei software di bordo consentirà inoltre ai droni di riconoscere tentativi di interferenza e di adattarsi in tempo reale, garantendo così la continuità operativa anche in ambienti ostili.
Una partnership fuori dagli schemi

L’iniziativa segna una svolta storica per Renault, generando un acceso dibattito in Francia. Le discussioni vertono sia sul coinvolgimento di un’azienda civile nella produzione di armamenti sia sul ruolo del governo, che detiene il 15% del capitale di Renault.
I droni prodotti da Renault in Ucraina saranno destinati in primis alle Forze Armate ucraine, ma anche l’Esercito Francese ne trarrà vantaggio, adottando sistemi sviluppati su reali esigenze di guerra e a costi più contenuti grazie alla manodopera locale.
La particolarità di questa partnership sta nel fatto che, contrariamente alle logiche tradizionali di trasferimento tecnologico, è la Francia ad affidarsi alla capacità produttiva ucraina. Si prevede la produzione sia di droni FPV sia di modelli a lungo raggio, contribuendo così all’ambizioso obiettivo industriale ucraino.
Una sfida che ridefinisce il futuro europeo

Il coinvolgimento di Renault rappresenta una svolta: non solo per la diversificazione delle supply chain militari, ma anche per la creazione di un ecosistema industriale sovrano europeo nell’ambito dell’autonomia tecnologica nel settore unmanned.
La decisione di Renault di produrre droni in Ucraina trascende il mero ambito industriale, affermandosi come un potente messaggio politico. Tale scelta dimostra la chiara volontà della Francia e dell’Europa di investire concretamente nella resilienza ucraina, integrando strettamente industria e strategia militare. Questo non è solo un segnale cruciale per gli alleati NATO e per tutte le nazioni che vedono nell’innovazione tecnologica uno strumento fondamentale per la difesa e lo sviluppo, ma posiziona Renault all’avanguardia di una nuova era industriale e geopolitica.
La produzione di droni in Ucraina, infatti, simboleggia una trasformazione continentale, evidenziando la necessità per l’Europa di affrontare sfide complesse con soluzioni innovative e collaborative. Sarà interessante osservare nei prossimi mesi come questa iniziativa plasmerà sia il settore automobilistico che quello della difesa, aprendo la strada a nuove sinergie e a un futuro in cui la sicurezza è intrinsecamente legata alla capacità di reinventarsi.
[Credits: Renault]
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Soggetto erogante: Stato Italiano
Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19
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