Droni scoprono scarichi abusivi in mare a Pizzo: allerta inquinamento.

Droni scoprono scarichi abusivi in mare a Pizzo Calabro

Droni scoprono scarichi abusivi in mare a Pizzo Calabro: un allarme lanciato grazie all’intensa attività di controllo ambientale che ha interessato la costa calabra negli ultimi giorni.
In vista della stagione estiva 2025, la Regione Calabria aveva dichiarato guerra alla maladepurazione, annunciando un piano d’interventi articolato e incentrato sull’ausilio di tecnologia innovativa. Ed è proprio la sonda SAR – una tecnologia radar all’avanguardia montata su droni – il cuore di queste operazioni. La sonda ha infatti individuato ben sette anomalie riconducibili a possibili scarichi illeciti nel golfo di Lamezia.
L’intervento tempestivo della Regione Calabria, supportato da droni ambientali di ultima generazione, ha permesso di scovare tubature abusive e documentare sversamenti sospetti direttamente in mare. Questa tecnologia si è rivelata cruciale, consentendo in pochi mesi di monitorare il territorio costiero calabrese, mappare condotte sotterranee, individuare eventuali scarichi irregolari e segnalare situazioni critiche in tempi rapidi e con grande precisione, come dimostrano le prime anomalie riscontrate nella zona tra Vibo Valentia, Pizzo Calabro e Lamezia Terme.

 

Droni scoprono scarichi abusivi in mare a Pizzo: allerta inquinamento.

 

Droni e tecnologia al servizio della tutela ambientale

 

Droni scoprono scarichi abusivi in mare a Pizzo: allerta inquinamento.

 

L’utilizzo dei droni rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per il monitoraggio delle coste e la lotta agli scarichi abusivi. Grazie a riprese ad alta risoluzione e sensori avanzati, i droni della Regione Calabria hanno potuto mappare le aree critiche, individuando con precisione le fonti di inquinamento e fornendo alle autorità dati fondamentali per avviare le indagini.
Questo approccio tecnologico si è rivelato decisivo per la tempestività delle verifiche, scattate all’alba e coordinate tra Calabria Verde, Arpacal, Protezione Civile e Capitaneria di Porto.

 

Un bilancio in chiaroscuro: dati in crescita ma attenzione massima

 

Inquietante scoperta tra Vibo, Pizzo e Lamezia: individuate condotte sotterranee che inquinano il mare.

 

A commentare la situazione è stato l’assessore regionale alle Politiche per il Lavoro, Giovanni Calabrese, che ha diffuso un messaggio chiaro attraverso i social: «I dati migliorano – con un aumento rispetto all’anno precedente di +23 acque “eccellenti” e una percentuale di crescita che raggiunge il 93% (+2%) – ma non possiamo abbassare la guardia».
Nonostante i progressi, infatti, il livello di allerta rimane elevato, complice anche le recenti denunce di residenti e turisti che lamentano la presenza di rifiuti e acque sporche in una delle località balneari più rinomate della Calabria.

 

Droni scoprono scarichi abusivi in mare: l’impatto sull’immagine turistica e sulla salute pubblica

 

“Oggi sono arrabbiato, mi hanno portato i primi risultati del monitoraggio effettuato con la sonda SAR. Abbiamo riscontrato sette potenziali anomalie tra Vibo, Pizzo e Lamezia, condotte che scaricano in maniera illecita in mare. Chi inquina è un nemico della Calabria e chi lo fa attraverso condotte illecite è un criminale”. – Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria

 

Droni scoprono scarichi abusivi in mare a Pizzo: allerta inquinamento.

 

Le spiagge di Pizzo Calabro, spesso premiate per la loro bellezza, rischiano di essere compromesse da fenomeni di inquinamento che danneggiano non solo l’ambiente ma anche l’economia locale, fortemente legata al turismo.
Le immagini di spiagge invase da plastica e rifiuti, unite alle testimonianze di turisti costretti a rinunciare al bagno, rappresentano un campanello d’allarme che impone interventi rapidi e coordinati.

 

La risposta delle istituzioni e il ruolo dei cittadini

 

La sonda SAR ha consentito di monitorare il territorio costiero e individuare scarichi irregolari. A rivelarlo è stato il presidente della Regione Roberto Occhiuto.

 

L’azione congiunta delle istituzioni regionali e delle forze dell’ordine, potenziata dall’impiego di tecnologie innovative come i droni, dimostra la volontà di contrastare con decisione gli scarichi abusivi e di ripristinare condizioni di sicurezza e pulizia.
Tuttavia, la collaborazione dei cittadini resta fondamentale: segnalare tempestivamente comportamenti sospetti e contribuire alla tutela dell’ambiente sono passi essenziali per preservare il patrimonio naturale della Calabria.

 

 

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