Nel Guizhou i droni agricoli rivoluzionano la raccolta dei pomeli: meno fatica, logistica più efficiente e nuova agricoltura di montagna intelligente e sostenibile.

Droni agricoli: la nuova frontiera della raccolta dei pomeli in Cina

Nelle montagne che circondano Tongren, nel sud‑ovest della Cina, la stagione del raccolto non è più quella di un tempo. I sentieri sterrati, percorsi per anni da contadini carichi di cassette, oggi sono affiancati da una nuova via di trasporto: il cielo. Sopra i filari di pomeli volano droni agricoli che collegano i frutteti ai camion in attesa a valle, ridisegnando la logistica agricola di una delle province più povere e montuose del Paese, il Guizhou.

In un territorio dove la conformazione del suolo rende complessa qualsiasi infrastruttura, la logistica è sempre stata il punto debole della filiera. Portare a spalla carichi pesanti lungo pendii ripidi significava ore di lavoro, costi elevati e un impegno fisico difficile da sostenere per una popolazione rurale che invecchia. L’introduzione dei droni in agricoltura interviene esattamente su questo nodo.

 

 

Droni agricoli: come funziona il nuovo sistema

 

Nel Guizhou i droni agricoli rivoluzionano la raccolta dei pomeli: meno fatica, logistica più efficiente e nuova agricoltura di montagna intelligente e sostenibile.

 

Nei frutteti di Tongren la raccolta dei pomeli resta manuale. Gli agricoltori selezionano i frutti direttamente sugli alberi, li staccano e li dispongono nelle cassette. La differenza rispetto al passato emerge nella fase successiva: invece di affrontare il percorso verso valle, attendono l’arrivo dei velivoli.

I droni agricoli multirotore, gestiti da operatori formati, seguono rotte prestabilite tra i punti di raccolta in quota e le aree di carico lungo le strade accessibili ai mezzi. Agganciano le cassette tramite sistemi di imbracatura, le sollevano e le trasportano in pochi minuti fino ai camion. Un tragitto che a piedi poteva richiedere decine di minuti viene così ridotto a una manciata di voli programmati.

Per chi lavora nei campi, questo significa meno tempo dedicato al trasporto e più risorse da destinare alla gestione delle colture. Per i frutti, significa un percorso più rapido e meno traumatico, con minori rischi di danneggiamento e una migliore qualità all’arrivo sui mercati.

 

Efficienza economica e sostenibilità del modello

 

In Guizhou i droni agricoli diventano infrastruttura aerea: sostituiscono il trasporto a spalla, migliorano la logistica dei pomeli e rafforzano lo sviluppo rurale.

 

Al di là dell’impatto visivo, l’uso dei droni agricoli risponde a una logica economica precisa. Un singolo velivolo può effettuare numerose rotazioni nell’arco della giornata, sostituendo il lavoro di più persone impegnate esclusivamente nel trasporto. La riduzione della manodopera necessaria per questa fase della filiera si traduce in un contenimento dei costi, mentre la maggiore rapidità del flusso consente di valorizzare meglio il prodotto.

L’investimento iniziale in mezzi, manutenzione e formazione resta significativo, soprattutto in un’area interna come il Guizhou. Per questo il modello che si sta affermando è quello del servizio condiviso: cooperative, imprese di servizi agricoli o iniziative sostenute dalle autorità locali mettono a disposizione i droni in agricoltura, ripartendo i costi tra più produttori. In questo modo anche le aziende di dimensioni ridotte possono accedere alla tecnologia senza dover sostenere da sole l’intero onere.

 

Il Guizhou nel quadro dell’agricoltura intelligente cinese

 

Nel sud‑ovest della Cina i droni agricoli collegano i frutteti ai camion a valle, tagliano tempi e costi di trasporto e rendono competitiva l’agricoltura di montagna.

 

L’esperienza dei pomeli nel Guizhou si inserisce in una strategia più ampia con cui la Cina sta spingendo sull’agricoltura intelligente. Negli ultimi anni si sono diffusi velivoli per l’irrorazione, sistemi di monitoraggio delle colture basati su sensori e piattaforme digitali per la gestione dei dati.

In questo contesto, il Guizhou rappresenta un banco di prova significativo. Non si tratta di una pianura altamente meccanizzata, ma di una regione interna, con redditi medi più bassi e infrastrutture limitate. Se i droni in agricoltura riescono a migliorare l’efficienza in un territorio così complesso, la loro applicazione in altre aree montane del Paese diventa una prospettiva concreta.

Per l’industria cinese dei droni agricoli, che comprende produttori di hardware, sviluppatori di software e fornitori di servizi, progetti di questo tipo hanno anche un valore dimostrativo. Funzionare in condizioni difficili significa presentarsi sui mercati internazionali con un caso reale, non solo con una promessa tecnologica.

 

Droni agricoli: l’impatto sociale nei villaggi di montagna

 

Droni agricoli multirotore trasportano pomeli dai terrazzamenti ai camion nel Guizhou, riducendo la manodopera pesante e migliorando qualità e redditività delle colture.

 

La trasformazione in corso non riguarda soltanto la produttività. In molte aree rurali cinesi l’invecchiamento della popolazione agricola è un dato strutturale. Le attività più pesanti, come il trasporto a spalla dei carichi, sono sempre più difficili da sostenere per chi resta nei villaggi.

Alleggerire questa parte del lavoro incide direttamente sulla qualità della vita degli agricoltori. Allo stesso tempo, l’introduzione dei droni agricoli apre spazi per nuove competenze: piloti certificati, tecnici per la manutenzione, operatori incaricati di pianificare i voli e, nei progetti più avanzati, di gestire i dati raccolti dai sensori. Per i giovani, la possibilità di lavorare in agricoltura con strumenti tecnologici e non solo con attrezzi tradizionali rende il settore meno distante dalle proprie aspettative.

È uno degli obiettivi dichiarati delle politiche cinesi di sviluppo rurale: trattenere persone e competenze nei territori interni offrendo un’agricoltura meno faticosa, più efficiente e più vicina ai linguaggi della modernità.

 

Sicurezza e regole: le condizioni per una crescita ordinata

 

I droni agricoli trasformano la raccolta dei pomeli nel Guizhou: meno chilometri a piedi, filiera più veloce e nuova competitività per l’agricoltura di montagna.

 

L’espansione dei droni in aree montane pone però una serie di questioni che vanno oltre l’entusiasmo iniziale. Volare in un territorio come quello del Guizhou significa confrontarsi con condizioni meteorologiche variabili, ostacoli naturali, linee elettriche e spazi ridotti. La sicurezza, per le persone e per i mezzi, richiede procedure chiare, formazione adeguata e sistemi di controllo affidabili.

Sul piano normativo, la Cina dispone già di un quadro regolatorio per i droni civili, ma l’estensione dei servizi in zone rurali impone un coordinamento stretto tra autorità locali, operatori e altri utilizzatori dello spazio aereo. Non a caso, molte iniziative vengono avviate come progetti pilota, con regole definite e margini di sperimentazione controllati.

La formazione rappresenta l’altro pilastro del sistema. Pilotare un drone cargo carico di pomeli lungo un versante di montagna richiede competenze specifiche, ben diverse da quelle necessarie per l’uso ricreativo. I programmi più strutturati prevedono corsi dedicati, spesso in collaborazione con istituti tecnici e centri di formazione agricola.

 

Dal caso locale a possibile modello per l’agricoltura di montagna

 

Nel Guizhou i droni agricoli sollevano i pomeli dai terrazzamenti ai camion, riducono costi e fatica e portano l’agricoltura di montagna nell’era smart.

 

L’esperienza dei pomeli nel Guizhou si affianca ad altri progetti che, in Cina, stanno sperimentando i droni agricoli in contesti complessi, dalle coltivazioni di mele sui pendii del nord‑ovest alle risaie terrazzate. Il filo conduttore è l’idea di utilizzare il cielo come infrastruttura laddove il terreno non consente soluzioni tradizionali.

Per gli osservatori del settore, questi casi potrebbero evolvere in un modello esportabile. Paesi con orografia articolata, filiere frutticole di pregio e carenza di manodopera potrebbero guardare con interesse a soluzioni simili, adattandole ai propri vincoli normativi e alle proprie esigenze produttive.

Oggi i droni che trasportano pomeli sulle montagne del Guizhou sono una notizia che racconta l’incontro tra innovazione e agricoltura tradizionale. Domani potrebbero rappresentare la normalità di un’agricoltura di montagna più efficiente, meno faticosa e più integrata nelle logiche dell’agricoltura intelligente. Per chi vive e lavora in questi villaggi, la differenza si misura in meno chilometri percorsi con una cassetta in spalla e in qualche possibilità in più di immaginare un futuro nei campi senza rinunciare alla tecnologia.

 

 

[Credits: China Xinhua News]

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