USA: finalmente i piccoli droni volano di notte e sulla gente

La data di entrata in vigore è stata ritardata di circa un mese a causa del passaggio di consegne tra Trump e Biden. La FAA ha affermato che le sue tanto attese regole per i droni «affronteranno i problemi di sicurezza richiedendo la tecnologia di identificazione remota nella maggior parte dei casi per consentire la loro identificazione da terra».

In precedenza, le operazioni con i droni sulle persone erano limitate a coloro che partecipavano direttamente all’operazione, oppure situate sotto una struttura coperta o all’interno di un veicolo fermo, a meno che gli operatori non avessero ottenuto una deroga dalla FAA.

Il segretario per i trasporti degli Stati Uniti Pete Buttigieg ha detto che le regole «sono un primo passo importante per gestire in modo sicuro e protetto il crescente utilizzo dei droni nel nostro spazio aereo, anche se resta ancora da lavorare sul viaggio verso la piena integrazione» dei droni. I produttori di droni hanno 18 mesi per iniziare a produrre droni con ID remoto e gli operatori avranno un anno aggiuntivo per fornire i ID remoto. A dicembre, gli Stati Uniti avevano oltre 1,7 milioni di registrazioni di droni e 203.000 piloti remoti certificati dalla FAA.

Per le operazioni notturne, la FAA ha spiegato che i droni devono essere dotati di luci anti-collisione. Le regole finali consentono operazioni su veicoli in movimento in alcune circostanze. Le nuove regole eliminano i requisiti che i droni siano connessi a Internet per trasmettere i dati sulla posizione, cosa che aveva aperto una lunga battaglia con DJI, fche si era decisamente opposta, ma richiedono che trasmettano messaggi di identificazione remota tramite trasmissione in radiofrequenza. Esattamente il principio del transponder europeo, di cui ancora non sappiamo nulla. Intanto notiamo che DJI vince la sua battaglia contro l’ipotesi che vedeva i droni americani connessi a Internet tramite una SIM. Alla fine ha vinto il buonsenso, e anche negli USA i droni dovranno semplicemente trasmettere a terra i loro dati. Ora ci auguriamo che i sistemi EASA europeo e FAA americano siano interoperabili, ma è una speranza piuttosto esile. Almeno nel medio periodo.

Fonte : dronezine.it

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