La nave da ricerca METEOR è partita per una spedizione di due settimane per studiare l'instabilità del fianco dell'Etna nel Mediterraneo.

Droni subacquei e sonar per studiare l’Etna

Droni subacquei e attrezzature all’avanguardia sono stati i protagonisti di una crociera scientifica di 13 giorni per misurare e osservare cosa succede sul fondo del mare attorno al vulcano più attivo d’Europa.

 

La nave da ricerca METEOR è partita per una spedizione di due settimane per studiare l'instabilità del fianco dell'Etna nel Mediterraneo.

La nave da ricerca METEOR è partita per una spedizione di due settimane per studiare l’instabilità del fianco dell’Etna nel Mediterraneo.

 

Situato nella parte orientale della Sicilia, l’Etna è uno stratovulcano attivo caratterizzato da un’intensa attività eruttiva, che rappresenta un importante oggetto di studio per la comunità scientifica, focalizzata sulla comprensione dei processi vulcanici e delle dinamiche sotterranee e subacquee associate alla sua struttura.

 

L'Etna è il vulcano più grande dell'Europa, e tra i vulcani più attivi del mondo.

L’Etna è il vulcano più grande dell’Europa, e tra i vulcani più attivi del mondo.

 

La spedizione Meteor M198, organizzata dal Centro di Ricerca Oceanografica Geomar di Kiel con la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), costituisce un avanzamento significativo nel campo della ricerca vulcanica, estendendo notevolmente il corpus di conoscenze disponibili e evidenziando le capacità e il potenziale delle nuove tecnologie.

 

Esplorazioni subacquee per monitorare il vulcano

La missione scientifica Meteor M198 ha adottato un approccio metodologico avanzato per eseguire un’analisi dettagliata della morfologia e della dinamica del versante sud-orientale del vulcano Etna. L’obiettivo principale di questa esplorazione era di accertare l’esistenza di processi di deformazione tettonica che potrebbero indicare un traslamento progressivo della struttura vulcanica verso il bacino del Mar Ionio, valutando sia la possibilità di uno spostamento omogeneo dell’intero edificio vulcanico sia lo scivolamento di segmenti morfologicamente distinti.

 

L'Etna viene costantemente monitorato per studiare il suo scivolamento nel Mediterraneo.

L’Etna viene costantemente monitorato per studiare il suo scivolamento nel Mediterraneo.

 

Unendo tecniche multidisciplinari, tra cui la raccolta di campioni e la mappatura dettagliata del fondale marino attraverso sonar multibeam e droni subacquei, il team ha ottenuto una visione approfondita delle strutture sottomarine.

 

Innovazioni tecnologiche al servizio della scienza

 

I ricercatori si sono avvalso di tecniche geodetiche sofisticate, utilizzando una rete di sensori acustici per analizzare i movimenti del vulcano fino a 1.200 metri di profondità.

 

Il monitoraggio congiunto del vulcano sulla terraferma e sott'acqua è unico al mondo.

Il monitoraggio congiunto del vulcano sulla terraferma e sott’acqua è unico al mondo.

 

Un’altra novità è stata l’introduzione di piezometri per monitorare pressione e temperatura dell’acqua nei sedimenti, una tecnica mai usata prima sui vulcani, che ha permesso di rilevare le deformazioni attive della faglia di Acitrezza.

 

Il contributo essenziale dei droni subacquei

 

I droni subacquei, o AUV (Autonomous Underwater Vehicles), si sono rivelati strumenti fondamentali per questa missione, grazie alla loro capacità di resistere alle pressioni marine estreme e di fornire dati precisi sulle strutture vulcaniche sommerse. Dotati di sonar multibeam, questi droni offrono immagini ad alta risoluzione essenziali per analizzare la morfologia dell’Etna sottomarino.

 

Spedizione Etna Meteor M198.

La spedizione Etna Meteor M198.

 

Grazie alla loro autonomia e ai sofisticati sistemi di navigazione, gli AUV hanno permesso di studiare da vicino il fianco sud-orientale dell’Etna, esaminando la sua tendenza a scivolare verso il mare Ionio.

 

Verso un futuro di scoperte

 

L’Etna è tra i vulcani meglio studiati al mondo, un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.

L’Etna è tra i vulcani meglio studiati al mondo.

 

L’avanzamento tecnologico e metodologico non solo arricchisce la nostra comprensione dell’Etna, ma pone le basi per future ricerche, spingendo la comunità scientifica verso l’esplorazione di nuove dimensioni dei processi vulcanici e promettendo rivoluzioni nella nostra percezione della Terra e delle sue dinamiche interne.

 

[Foto: INGV, GEOMAR, Felix Gross, CAU]

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Soggetto erogante: Stato Italiano
Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19

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