Droni controllati col laser per essere immuni ai jammer

Quando si tratta di terminare forzatamente il volo di un drone non autorizzato che sta volando in uno spazio aereo protettola soluzione anti droni più diffusa è il jammer, uno strumento che è in grado di interferire sul sistema di controllo del drone e interrompere la sua connessione col radiocomando del pilota.

Nel corso degli ultimi anni, parallelamente alla diffusione dei droni e all’inevitabile rischio che possano essere usati per scopi illegali, terroristici o bellici, abbiamo assistito alla comparsa di sistemi anti drone piuttosto innovativi, come ad esempio quello basato sulla rete sparata da un altro drone, ma il jammer è sempre rimasto uno strumento largamente adottato per via della sua efficacia su vasta scala, in quanto sfrutta a proprio vantaggio la stessa tecnologia che è alla base delle comunicazioni tra il drone e il controller.

Dai jammer anti droni ai droni anti jammer

Ma la rincorsa dei c-uas (counter-uas) nei confronti degli uas non è ovviamente una strada a senso unico, bensì a doppio senso. E infatti anche la tecnologia dei droni è – tra le altre cose – alla ricerca di soluzioni per rendere i droni in grado di evadere gli attacchi jammer.

Da questo punto di vista, una delle novità più interessanti è rappresentata dai droni controllati non più tramite onde radio, bensì mediante raggi laser: in questo modo risultano del tutto immuni ai jammer. L’idea, della società inglese QinetiQ (qui il loro test), è quella di sfruttare la tecnologia di comunicazioni ottiche dello spazio libero (FSO – Free-Space Optical Communications), preferendo ai segnali radio dei fasci di luce che sono invisibili e impossibili da intercettare ed interrompere, salvo posizionare fisicamente un blocco o un rilevatore tra il trasmettitore e l’aeromobile.

Essere immune ai jammer è sicuramente un vantaggio, ma ciò non significa che questo sistema di controllo basato sui laser non abbia delle limitazioni, anche importanti. Ad esempio, è strettamente necessario che non ci siano ostacoli fisici tra il drone e il trasmettitore, il che di fatto obbliga a volare in portata ottica. Quindi anche a diversi km di distanza, ma sempre in linea retta  il che limita di molto l’operatività del drone. E ovviamente il fatto che il drone controllato col laser sia immune alla tecnologia jammer non significa che non esistano ancora moltissime altre soluzioni per abbatterlo.

Fonte e derivazione di : www.dronezine.it

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