“Droni di Google”: Wing svela i nuovi modelli per il servizio delivery

Wing, azienda specializzata nei servizi di drone delivery, è una sussidiaria di Alphabet, società che possiede anche Google. Ecco perché, i droni di Wing vengono (non troppo) impropriamente chiamati anche “i droni di Google”.

Qualche anno fa, Wing è stata una delle prime aziende del mondo a testare e poi a lanciare servizi di consegna merci via drone, che al momento interessano solo alcune specifiche aree negli USA e non solo. Oggi però l’azienda è cresciuta e, in attesa dei prossimi passi in questo settore in forte espansione, ha presentato – attraverso un video sul suo canale Youtube – l’intera gamma di velivoli a pilotaggio remoto di cui dispone, raccontando anche la creazione della loro “biblioteca degli aerei”, un riferimento ricco di informazioni su pezzi e configurazioni possibili dei vari droni dove il team può facilmente individuare il miglior drone per un determinato compito.

Come si può vedere nel video, e come l’azienda ha scritto sul suo sito, Wing possiede oggi una flotta di droni che differiscono per taglia e design in modo da poter assolvere al meglio ai diversi compiti di trasporto. Bisogna trasportare farmaci e altri piccoli oggetti? C’è un drone apposito! Serve una spedizione più ‘sostanziosa’? Allora c’è un drone più robusto e potente!”, e così via.

Come spiega il CEO della società, Adam Woodworth, “Proprio come il veicolo ideale per trasportare una tonnellata di ghiaia sarebbe un autocarro invece di una berlina, l’aereo migliore per trasportare una bottiglia di medicinali non è lo stesso di quello migliore per consegnare un gallone di latte, e nessuno dei due è adatto a consegnare un frigorifero”.

Il criterio chiave per Wing è il rapporto tra la massa del velivolo e quella del suo cargo, col secondo che deve corrispondere all’incirca al 25% del primo. Allontanandosi da questo equilibrio, aumentano i costi, l’energia richiesta e il materiale impiegato, così perde di efficienza l’intera operazione. “Le auto, che eseguono la maggior parte delle consegne su richiesta di oggi, sono l’ultimo esempio di questa discrepanza, in cui le cose trasportate rappresentano meno dello 0,1 percento della massa del veicolo”, sottolinea Woodworth.

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