BVLOS automatico a Milano per il drone sanitario del San Raffaele
Sabato 6 maggio Abbiamo avuto l’occasione di assistere a un volo davvero interessante: la simulazione di un trasporto medicale urgente in partenza dall’ospedale San Raffaele di Milano. Protagonista uno, anzi due emodroni di ABZero. E nonostante decolli e atterraggi avvenissero dei cortili dell’ ospedale in piena attività, in un ambiente difficile, ventoso, pieno di ostacoli, non lontano dall’aeroporto di Linate, dall’autostrada e dalla ferrovia, dall’analisi SORA è emerso che l’operazione era particolarmente a basso rischio…
Parli di BVLOS automatico in ambiente urbano e ti vengono i capelli dritti, pensando a quanto difficile potrebbe essere autorizzare una operazione del genere. Ovviamente non esiste nessuno scenario standard per fare una cosa del genere, e nemmeno un PDRA (gli scenari a rischio precalcolato) su cui appoggiarsi. Bisogna fare tutto da zero, calcolare il rischio attraverso l’analisi SORA, e ottenere l’approvazione di ENAC. A seguire questo iter per conto dell’ospedale, nell’ambito del progetto europeo Fly Forward 2020, è stato Pasquale Capasso di EuroUSC, che ci ha rivelato che a conti fatti l’analisi SORA ha dato un punteggio estremamente basso, SAIL 1. Il che significa che nonostante le apparenze, l’operazione era estremamente sicura. SAIL 1 è il più basso livello SAIL (Specific assurance integrity level) su una scala da 1 a 6, quindi aver ottenuto il livello più basso di rischio significa aver fatto davvero le cose per bene.
«L’analisi di per sé non ha richiesto molto tempo» ci dice Capasso, «La cosa più complessa è stata quella di preparare le procedure da seguire, a cominciare da quelle necessarie per tenere sgombra l’area di terra controllata. E naturalmente abbiamo dovuto dimostrare che i piloti e l’operatore avevano le capacità tecniche e l’esperienza per gestire l’operazione».
Ai comandi del drone troviamo una vecchia conoscenza di DronEzine, Alessio Giusti, che chi ci segue conoscerà come l’autore di Pillole di Giusti, una dispensa utilissima per chi deve affrontare gli esami A2. Pilota ben poco impegnato a dire il vero, dal momento che lui stesso ci dice che «il volo è totalmente automatico, il pilota è previsto solo nel caso in cui sia necessario intervenire e poi, per ragioni di sicurezza, per decollo e atterraggio. Anche se in futuro sono previsti dei pad di decollo e atterraggio dotati di QR code per decolli e atterraggi di precisione senza bisogno dell’intervento umano».
Il drone, continua Giusti, «Oltre al classico link radio in gigahertz ha anche un link LTE 5G e 4G, quindi potrebbe essere pilotato anche attraverso una rete per telefonia cellulare, a qualsiasi distanza dal pilota».
Osservando Giusti al lavoro, diventa subito evidente come gestire una operazione così complessa in un ambiente così difficile sia necessariamente un gioco di squadra, e il PIC (il pilota in comando) diventa una specie di torre di controllo umana che deve coordinare e sorvegliare il lavoro degli osservatori, dei piloti che gestiscono decolli e atterraggi e degli steward che tengono sgombera l’area di terra controllata: «dove il drone proietta l’ombra non ci deve essere nessuno» sintetizza Giusti con una battuta.
E si capisce finalmente il senso del perché ENAC ai piloti Specific richiede la conoscenza delle comunicazioni aeronautiche: è un linguaggio standard che non ammette ambiguità, è sintetico, veloce e sicuro, testato e migliorato in decenni di utilizzo sul campo. Sarebbe davvero assurdo inventarsene un altro diverso, magari partendo da zero. E infatti Giusti e il suo team riescono a comunicare in modo sorprendentemente efficace e rapido, anche se i due punti di atterraggio sono separati da 4 minuti di volo e sono in ambienti diversissimi, uno nell’ospedale e l’altro presso un vicino campo sportivo.
Il cuore del progetto è la Smart Capsule, il contenitore per il trasporto dei materiali biomedici, sviluppata da ABZero. Una capsula intelligente, ci racconta Annalisa Buscemi dell’azienda pisana: «Comunica con i drone, trasmettendogli dati su eventuali ostacoli, meteo, rotte da seguire: un secondo cervello che integra quello del drone e offre una ridondanza in più. E naturalmente persegue il suo scopo primario, quello di garantire la qualità del bene trasportato, che può essere sangue, emocomponenti, organi, medicinali e vaccini”.
In Italia siamo abituati a vedere molte sperimentazioni, ma
continuano a mancare le applicazioni pratiche, quotidiane, dei droni sanitari. Ne parliamo con Sara De Silvestri, ingegnere biomedico dell‘Ospedale San Raffaele. Che si dimostra ottimista: «Dopo due anni di sperimentazione nell’ambito del progetto Fly Forward 2020 ci aspettiamo di poter cominciare a breve a trasportare materiale medico all’interno del nostro ospedale. E naturalmente, in un prossimo futuro ci aspettiamo che altri ospedali vengano connessi attraverso questa tecnologia e scambiare quotidianamente carichi. Oggi usiamo i furgoni, in futuro la nostra normalità prevederà i droni per il trasporto di materiali importanti e urgenti».
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Con riferimento all’art. 1 comma 125 della Legge 124/2017, qui di seguito sono riepilogate le sovvenzioni ricevute nell’anno 2022:
Soggetto erogante: Stato Italiano
Contributo ricevuto: 16.398
Causale: Bonus investimenti L.160/19
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